Pietro Cavallini

Pietro Cavallini, Elementi di vita "acqua e terra", 2008

AMARE
Ogni lavoro è umano
quello della terra è... divino

Questo secondo numero del progetto “Copertine d’artista”, curato dall’associazione Sotto Alt(r)a Quota, è dedicato all’artista Pietro Cavallini.

Ogni lavoro artistico è, nel suo piccolo, una creazione. In Elementi di vita “acqua e terra” Pietro Cavallini si confronta con due elementi della natura e, forse, con le prime pagine della Genesi, quelle relative alla Creazione. La divisione tra acqua e terra presenta un confine netto anche se abitato e periodicamente spostato dalle maree o dalle tempeste. Sembra sia la terra a farla da padrona confinando il mare in una porzione limitata che diventa un porto. Oppure, qui, nello spazio confinato di questa tela, Pietro ci invita a pensare che per esser feconda e dorata, questa terra deve saper accogliere il mare, quello del viaggio, quello dell’incertezza, quell’infinito che ci fa sentire talvolta soli, quella frontiera che separa terre ricche, fertili e in pace, dal deserto, dalla guerra, dalla fame. Solo legati terra e mare diventano ospitali e accoglienti nei confronti della luce, dell’uomo, la linea singola, e della donna, le due linee, che si cercheranno, si conosceranno e abiteranno questo mondo.
In quest’opera pittorica Cavallini non perde la materia e la tridimensionalità con cui, nelle opere scultoree, dimostra di saper lavorare. Una carta increspata, onde, le rughe dei volti dei pescatori, uomini alla ricerca, consumati dal sole e dall’acqua, uomini pazienti che gettano le reti alimentando la speranza. Rughe come strade o possibili solchi tracciati dal lavoro della terra dove ogni anno, grazie alla fatica, si compie lo stupore di quella, ripetuta eppur stupefacente, creazione.
Nell’atto creativo dell’arte si sfiora la vicinanza a Dio e alla Natura, ma come ci ricordano le parole con cui Pietro Cavallini accompagna l’opera, anche l’arte, come ogni altro lavoro, rimane umana. Ma davanti all’arte, come davanti alla terra, nasce la voglia di contemplare. È il settimo giorno, quello del riposo. Finché ci sarà la bellezza dell'arte, saremo portati a fermarci e contemplare, riconoscendo che c’è qualcosa che va oltre il nostro lavoro, che non chiede nulla, che ci travolge e, nonostante tutto, ci accoglie.

Damiano Fustinoni

 
Pietro Cavallini è nato a Scanzorosciate nel 1946, dove ha studio e abitazione in via don A. Galizzi, 4.

 
Di seguito alcune fotografie scattate nella biblioteca comunale "Elsa Morante" di Scanzorosciate.

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Foto: Marco Ronzoni © 2016