Abitare i legami

ABITARE I LEGAMI

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Il progetto è pensato e realizzato da Sotto Al(r)a Quota facendo tesoro delle esigenze che le docenti delle classi prime della scuola secondaria “don Milani” di Ponteranica hanno espresso durante una riunione organizzativa sugli interventi didattici. L’obiettivo è prendere consapevolezza delle emozioni, sensazioni e legami che nascono all’interno degli spazi e luoghi che frequentiamo. Ci sono luoghi che promuovono l’incontro, l’aggregazione, il sentirsi a proprio agio, mentre altri sono un ostacolo alla collettività, al creare relazioni e al dare spazio alle emozioni. Ma il legame tra luoghi e comunità è biunivoco, infatti attraverso le relazioni è possibile trasformare gli spazi, abitandoli e generando possibilità d’accoglienza.

Abbiamo strutturato il percorso in quattro tappe collegate fra loro al fine di sollecitare una piena “messa in gioco” dei ragazzi a cui verrà chiesto, ad ogni incontro, di (ri)scoprire alcuni aspetti trattati nella loro quotidianità per poi riportarli all’incontro collettivo successivo.

1°tappa Immagini e sensazioni a cura di Francesco Ossoli

2°tappa Immagini e relazioni a cura di Ilaria Putti e Diana Prada

3°tappa Dare luogo alle emozioni a cura di Francesco Ossoli

4°tappa I luoghi dell'incontro a cura di Ilaria Putti e Diana Prada

Durante il primo incontro, attraverso la fotografia (mezzo comune a tutti i ragazzi), si è voluto riflettere sui luoghi del nostro quotidiano e parlare delle differenti emozioni che un'immagine può trasmettere. Dopo una presentazione teorica per approfondire il linguaggio fotografico si è passati al lato pratico trasformando una semplice scatola di cartone in una camera fotografica stenopeica e divertendoci a scattare dei ritratti su pellicola istantanea come si faceva una volta.

Nel secondo incontro i ragazzi hanno portato una fotografia che li emoziona e, attraverso un gioco, abbiamo chiesto loro di narrare i pensieri, i sentimenti che scaturivano nel guardare la propria immagine e quella dei compagni. Il condividere nel gruppo ha così permesso di porsi in ascolto attivo apprendendo dalle narrazioni degli altri e dalle domande che venivano poste loro. Si è così creato uno spazio generativo di comunicazione, introspezione e confronto che li ha portati a considerare punti di vista e modi di “sentire” diversificati.

Il terzo incontro si è concentrato sul territorio visitando con i ragazzi alcuni luoghi di Ponteranica per immaginare come rendere questi spazi più adatti alle loro necessità. Ne sono emerse diverse idee alcune realizzabili, altre meno, ma tutto ciò li ha resi più attenti alla realtà che li circonda e maggiormente interessati allo spazio pubblico. Il tutto testimoniato dai loro scatti, tra fotografia documentaria e “costruita”. Materiale che è servito poi nel quarto incontro per creare delle cartografie partecipative.

Si è chiesto infatti ai ragazzi di costruire una carta di Ponteranica con i luoghi che sono soliti frequentare, aggiungendovi elementi significativi che secondo loro mancano in tali spazi e che vorrebbero vedere realizzati nel loro paese. Abbiamo chiesto inoltre di lavorare su spazi specifici esperiti durante l’uscita del terzo incontro, fornendogli fotocopie in bianco e nero delle fotografie da loro stessi scattate, così da permettergli di modificare l’immagine e quindi i luoghi attraverso colori, osservazioni e pensieri.

Gli strumenti utilizzati nei laboratori avevano il fine di includere i ragazzi nelle possibili scelte e prospettive della cittadinanza e ha fatto si che si sentissero parte attiva e responsabile di un abitare comune.

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I FORMATORI

Francesco Ossoli dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bergamo si è specializzato in fotografia all'istituto Bauer di Milano. Ha lavorato come decoratore, assistente fotografo e addetto alla post-produzione fotografica. Da diversi anni propone progetti di arti visive legati al territorio collaborando con associazioni, biblioteche e amministrazioni locali. In particolare attraverso i corsi di fotografia promuove un uso consapevole e contemporaneo della fotografia per riflettere e raccontare la nostra contemporaneità attraverso nuovi sguardi.

Diana Prada, psicoterapeuta ad orientamento sistemico e formatrice in ambito di competenze relazionali. Dopo essersi laureata in psicologia clinica all'Università degli studi di Bergamo, si specializza presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia.
Co-fondatrice dell'equipe TheClew formazione e psicoterapia, svolge attività clinica come libera professionista e ricerca presso il CMTF, docente di comunicazione, team building, leadership presso diversi enti.

Ilaria Putti, laureata in scienze tecniche psicologiche presso l’Università degli Studi di Bergamo e laureanda in psicologia clinica, lavora come educatrice in contesti di disabilità, adolescenza e pre-adolescenza. Durante la sua formazione ha approfondito soprattutto le tematiche riguardanti la psicologia sociale e della salute, i fenomeni migratori e l’antropologia urbana, sperimentando metodologie, quali ad esempio la cartografia partecipativa, volte a fare emergere molteplici narrazioni sui luoghi e contesti urbani.


 

Foto: Francesco Ossoli e Marco Ronzoni © 2016