Ezio Tribbia


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Ezio Tribbia, bergamasco, 55 anni, originario di Scanzorosciate (BG), si dedica all'arte da una ventina di anni. La sua principale fonte di ispirazione, il suo strumento di lavoro e di comunicazione è il pane, inteso sia come sostentamento materiale sia come simbolo di nutrimento spirituale. All’interno della sua attività artistica/espressiva si possono riscontrare principalmente tre filoni narrativi: quello del pane, quello del gesto e quello del luogo.

LA POETICA DEL PANE

Il pane è elemento principe di tutta l’attività artistica di Ezio che, con naturale gesto poetico, lo eleva da cibo quotidiano a elemento simbolico. Il pane si può trasformare quindi in memoria e nutrimento dell’anima. Memoria come ripetitività di sapienti gesti ancestrali appresi dai nostri avi; nutrimento in quanto alimento semplice e popolare e per questo simbolo di condivisione e di riscoperta di valori quali il senso della misura, del limite e della sobrietà.

_MG_6301_96dpiLA POETICA DEL GESTO

Ezio celebra l’arte mediante il lavoro quotidiano riscoprendo la forza evocativa del gesto attraverso azioni (impastare, cuocere, attendere) ed elementi propri dell'attività del fornaio (farina, olio, lievito, teli, impasto, legna, pane). Nel buio e nel freddo della notte il fornaio è custode di quell'angolo di mondo, caldo e luminoso, in cui, nello stupore e nella meraviglia della lievitazione, si compie il miracolo del creare ciò che riempirà e sfamerà il nostro domani, il vuoto del nostro domani. In senso più ampio l’attività artistica di Tribbia vuole essere la celebrazione di ogni lavoro, sia esso contadino o artigianale, svolto con fatica da mani capaci di gesti tramandati dalle generazioni degli antenati. Gesti, dunque, raccolti con sapienza, intelligenza genuina e con la generosità propria di un cuore che vuole poter rispondere ai bisogni ed alle speranze di ogni uomo e di tutti gli uomini.

LA POETICA DEL LUOGO

Negli ultimi anni Tribbia ha adottato come propria forma espressiva principe l’istallazione. Ha abbandonato la creazione della singola opera per abbracciare un linguaggio espressivo che fosse in assoluta relazione con la realtà del luogo ospitante, con il reale e la sua quotidianità. Da qui la “poetica del luogo”, luogo che da prima da’ origine, poi casa e poi partecipa all’opera stessa diventandone protagonista.

ULTIMI PROGETTI
2015 “Sazia Sobrietà” presso il Monastero di Cairate (Varese), a cura di Damiano Fustinoni, Stefania Guzzetti e Marco Ronzoni;
2015 “Umano oltre il dettaglio” all’interno di “Abitare l’incontro”, installazioni artistiche per le vie di Rosciate durante la Festa del Moscato di Scanzo, a cura di Damiano Fustinoni, Stefania Guzzetti e Marco Ronzoni;
2015 “Dare da mangiare” presso l'ex Oratorio di San Lupo (Bergamo), a cura di Giuliano Zanchi;
2013 “Manna” presso area ex Fulget (Scanzorosciate), a cura di Alessandro Dehò;
2011 “Una finestra di Pane” Scanzorosciate, a cura di Sem Galimberti;
2009 “Pane di domani” presso la Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo), a cura di Mauro Zanchi e Giuliano Zanchi.

Foto: Marco Ronzoni © 2015