1.2 Maresana

Foto archivio storico Paolo Tarchini

Foto archivio storico Paolo Tarchini

 

PROGETTO TESSERE MEMORIA (A.S. 2016/2017) SCUOLE MEDIE DON MILANI

I ragazzi della classe 1^G della Scuola Media don Milani hanno lavorato nell'anno scolastico 2016/17 all'interno del progetto TESSERE MEMORIA, ideato e curato da Sotto Alt(r)a Quota, alla tessitura della Memoria legata alla Maresana. Qui di seguito possiamo ri-scoprire anche noi questo luogo attraverso i loro lavori, i loro legami coinvolti, le loro storie e le loro emozioni.

Il progetto è continuato nell'anno 2017/18 quando i ragazzi e le ragazze ormai in seconda media, hanno nascosto i loro racconti quattro cache vicino al luogo su cui hanno lavorato. Per trovarle devi munirti di un GPS (va benissimo quello di un qualsiasi smart phone). Imposta le coordinate riportate, raggiungi il luogo dove è custodito il tesoro e inizia a cercare risolvendo l'indovinello-indizio collegato... Buon divertimento!

(Verranno pubblicate dopo la giornata di geocaching che faremo con le famiglie dei ragazzi delle Scuole Medie don Milani di Ponteranica sabato 26 maggio)

 

ALTRE MEMORIE

La Memoria è innanzitutto una consegna di generazione in generazione e non solo. Passa dal racconto e dall'ascolto.A breve pubblicheremo alcune interviste fatte dai ragazzi a parenti, amici e conoscenti.

 

IL RACCONTO COLLETTIVO

Rileggere, riascoltare, immaginare per fare emergere poi i dettagli significativi dei ricordi e delle narrazioni a disposizione. Ciò ha permesso di costruire una storia fantastica andando però a valorizzare i vissuti reali e le suggestioni raccontati da altre generazioni che hanno abitato e abitano il territorio.

Castango

Tanto tempo fa c’era un castagno di nome Castango che si trovava in Maresana, vicino alla chiesetta. Vive lì da qualche secolo e osserva tutto ciò che accade nel prato della Maresana.

Era l’estate del 1940 ed arrivarono delle piccole famiglie all’osteria. Il prato si era animato da famiglie e bambini che giocavano agli indiani: si rincorrevano con le cerbottane, costruivano tende con rami e foglie. Un altro gruppo, giocava al tiro alla fune e alla pignatta, quello era il gioco preferito di Castango perché ad ogni compleanno si appendeva la pignatta ad ogni suo ramo e questo gli faceva solletico.

Quarant’anni dopo, era una domenica d’autunno, cominciano a cadere le castagne di Castango. Ai suoi piedi, sopra un letto di foglie, cadevano i ricci con le castagne. Intorno a Castango si riunivano tanti bambini per fare a gara a chi prendeva più castagne. Chi ne prendeva meno portava per chilometri su per la collina il sacco di tutte le castagne raccolte e faticosamente lo portava sulle spalle annaspando.

Era l’11 aprile 2017, l’albero vide un’orda di ragazzi arrivare verso di lui. Uno dei ragazzi aveva in mano una scatolina con una freccia che indicava proprio lui. “Ma cosa vogliono da me?” Cercavano tra i rami e le radici qualcosa e finalmente una ragazza trova un piccolo contenitore con al suo interno una foto dell’albero da piccolo. I bambini sentirono gocciolare dall'albero, ma non stava piovendo, erano le lacrime dell’albero che si era commosso.

 

TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

I ragazzi, giocando un po' a fare gli architetti urbanisti e andando a valutare i lavori e le proposte altrui, hanno lavorato su vecchie fotografie e immagini più recenti del luogo. La carta da lucido come spazio di possibilità e immaginazione rispetto all'immagine reale sottostante, per far emergere i desideri e le visioni dei ragazzi rispetto agli spazi che abitano e di far calare nella dimensione pubblica della progettazione, che deve tenere in considerazione richieste, punti di vista, caratteristiche e vincoli territoriali complessi.

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