Ezio Tribbia

Ezio Tribbia , Ezio Tribbia (installazione), 2016

“Lascerò la mia porzione
in un chiuso giardino di sogni”
Mario Giacomelli

Questo terzo numero del progetto “Copertine d’artista”, curato dall’associazione Sotto Alt(r)a Quota, è dedicato all’artista Ezio Tribbia, classe 1960 originario di Scanzorosciate (BG), dove vive e ha lo studio in via G. Fanti, 3. È la terza occasione in cui Ezio Tribbia collabora con Sotto Alt(r)a Quota e ogni volta l’artista stupisce con nuovi lavori, figli di una ricerca artistica intensa, che non si ferma all’interno di pratiche e linguaggi ormai consolidati, ma sperimenta, si mette in discussione cercando di cogliere i dettagli e la molteplicità degli stimoli presenti nella sapienza del fare il pane.

Il sole è ancora basso all’orizzonte quando il panettiere finisce d’impastare, il profumo del primo pane è ormai diffuso, mentre il forno accoglie gli ultimi panini da scaldare. Si spengono le lampade. Dalla porta entra la prima luce che gioca radente sul tavolo dell’impasto lasciato sporco dalla notte di lavoro. C’è della farina, dell’olio, un po’ di lievito. Ci sono tracce dei ripetitivi movimenti dell’impasto. C’è tutto quello che rimane e, forse, qualcosa in più. Questa è l’immagine, il ricordo che è riaffiorato a Ezio qualche tempo fa diventando stimolo e ricerca dei suoi ultimi lavori artistici. Ezio afferma che quest’opera è una seconda pelle, una carta d’identità, in cui si riconosce a tal punto da darle come titolo il suo nome Ezio Tribbia (installazione). Su questa carta, Ezio riesce a fissare quel che rimane.

Quel che rimane è il riposo del tavolo e del panettiere dopo che ha dato da mangiare al paese.
Quel che rimane è un campo di battaglie rinascimentali.
Quel che rimane è l’orma che ha profanato un pavimento non ancora asciugato.
Quel che rimane è il coraggio di chi ha conquistato la cima di un ghiacciaio perenne.
Quel che rimane è l’impronta di una mano sul vetro quando avrebbe dovuto invece stringere il braccio di una persona per non lasciarla andare via.
Quel che rimane è la cima dell’Ortigara che attende il ritorno dei prati.
Quello che rimane è un albero tagliato fotografato da Mario Giacomelli.
Quel che rimane è l’eco delle ultime note che riverberano prima dell’applauso.
Quel che rimane è il disordine che il passaggio di ogni uomo e donna incontrati lascia nei nostri ricordi.
Quel che rimane è una consegna di generazioni di panettieri che diventa arte grazie a Ezio, artista.

Damiano Fustinoni

Ezio Tribbia è nato a Scanzorosciate nel 1960, dove vive ed ha studio in via G. Fanti, 3.

 

Di seguito alcune fotografie scattate nella biblioteca comunale "Elsa Morante" di Scanzorosciate.

Foto: Marco Ronzoni © 2016